Gli esperti dicono che l’asse portante del metodo educativo del Seminario fin dal suo sorgere è stato un saggio congiungersi dell’esperienza monastica -soprattutto per gli aspetti ascetici e di rapporto con i superiori-, con l’esperienza del “collegium” gesuitico, soprattutto per gli aspetti culturali e di vita spirituale e “devota”.
Le due componenti hanno accompagnato tutta l’esperienza il Seminario che noi attualmente distinguiamo in “maggiore” e “minore”. Al di là di ogni giusta analisi di modelli pedagogici l’ideale concreto formativo è stato lo stile di vita del prete delle nostre parrocchie, fatto di austerità e di povertà, in mezzo ad una popolazione povera e laboriosa, che vive del duro lavoro della campagna o delle manifatture artigianali: prete dedito interamente alla propria gente, con la catechesi, con l’esortazione, con i sacramenti, con l’esempio, con la preghiera devota e abbondante, stabilmente ancorato alla propria parrocchia anche per tutta la vita. Può essere comunque il caso di ricordare come la Scuola del Seminario – aperta anche ai laici – fosse in città di Bergamo l’unica accanto al “Collegio Mariano” tenuto dalla “Misericordia Maggiore” fino alla caduta della Repubblica Veneta (1797).
Nel 1967, dopo 400 anni, il nostro seminario è stato radicalmente ristrutturato sul Colle S. Giovanni, adattando e costruendo ex novo alcuni ambienti, così composti tra loro: comunità delle medie, biennio, triennio, teologia (successivamente suddivisa in teobiennio e teoquadriennio, comunità della suore, palazzo dei sacerdoti, ambienti comuni a tutti il seminario, in primo luogo la Chiesa Ipogea e poi l’auditorium. Gli ingenti lavori furono sostenuti dai vescovi Piazzi e poi Gaddi, da sacerdoti di fiducia, nonché da appassionate competenze e maestranze del campo edilizio e architettonico. Un significativo incoraggiamento ad intraprendere i lavori fu l’allora Pontefice papa Giovanni XXIII, il più illustre alunno che il seminario di Bergamo abbia avuto. All’inaugurazione del 5 novembre 1967 papa Giovanni era già defunto da 4 anni: a lui fu intitolato l’intero seminario, ponendo al di sopra dell’ingresso la maestosa statua che lo raffigura.
Oggi il seminario è cambiato e tuttora è in evoluzione nel segno dei cambiamenti culturali e religiosi in atto. Una novità è l’introduzione della Scuola Vocazioni Giovanili, rivolta a coloro che chiedono di entrare in seminario dopo un percorso di studio già fatto, cosa impensabile anche solo prima del Concilio. Sia il Minore che il Maggiore stanno ripensando ad un nuovo modo di essere seminario.
(liberamente tratto dal Progetto Educativo del Seminario Minore di Bergamo con nuove aggiunte)